
Reznor e Ross funzionano nel cinema
La storia di Ross e Reznor è quella di due scienziati del suono, che ad un certo punto hanno capito come le immagini avrebbero potuto essere il perfetto completamento di un’esperienza unica.
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Era il 2011 quando Trent Reznor e Atticus Ross vincevano l’Oscar per la miglior colonna sonora di The Social Network, alla loro prima esperienza cinematografica. In quel preciso momento la carriera di Trent Reznor passa ad una fase successiva, quella della musica al servizio delle immagini.
IL CINEMA DI DAVID FINCHER
La collaborazione per il film di David Fincher era nata come un esperimento interessante: unire l’elettronica seducente dei Nine Inch Nails al racconto della controversa nascita di Facebook per opera di Mark Zuckerberg. Il binomio è perfetto sin dall’inizio, sorretto dalla solidissima sceneggiatura scritta da Aaron Sorkin (Oscar anche lui). Un timido pianoforte accompagna i titoli di testa, che ci introducono nelle stanze dell’esclusivo campus di Harvard: ci sono studenti e studentesse, party e riti di iniziazione, birra e pasticche e intanto la mente di Zuckerberg corre alla velocità di cinque parole al secondo. La fotografia è elegante e calibrata come in tutti i film di Fincher, inconfondibile. Improvvisamente un’ipnotica tastiera si aggiunge alla cassa dritta, e il gioco è fatto. Rivedendo quella sequenza, ci si accorge dell’altissimo livello di cinema.
https://www.youtube.com/watch?v=MUnSW8xOd0A
È un circolo virtuoso in cui non si capisce se è il montaggio che giova alla musica oppure il contrario. In realtà è una sensazione che si prova durante tutto il film, come per la meravigliosa parentesi outdoor della gara di canottaggio, in cui Reznor e Ross si cimentano in una rivisitazione tutta loro de In the Hall of the Mountain King, celebre composizione del 1875 di Edvard Grieg.
https://www.youtube.com/watch?v=FmFhEQLMUBg&feature=youtu.be
IL CINEMA, UNA NUOVA CASA
Una volta premiati con l’illustre statuetta, Reznor e Ross proseguono nella veste di compositori per il cinema rinnovando la collaborazione con David Fincher per Millennium – Uomini che odiano le donne e Gone Girl. Per il primo i due sfoderano una versione electro-metal dell’eterna Immigrant Song, con la tagliente voce di Karen O a reinterpretare un classico del repertorio dei Led Zeppelin. Il risultato è pregevole, e a quel punto non si fermano più. Nel 2016 arrivano le musiche per Before the flood, il documentario di Leonardo DiCaprio in cui l’attore di Hollywood discute con persone come Barack Obama, Donald Trump e Papa Francesco sul cambiamento climatico che sta colpendo il nostro pianeta.
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https://www.youtube.com/watch?v=wwwQ4uVGGSE
Reznor e Ross sono adesso padroni della materia, manipolano strumenti elettronici e acustici a servizio delle storie rappresentate sul grande schermo, senza mai perdere la loro identità. Scavano in profondità, lavorano su ogni minimo dettaglio perché sanno esattamente quali emozioni vogliono trasmettere o rimarcare. Ormai hanno una consapevolezza piena e totale. Questa minuziosa ricerca di sonorità collegata a ciò che accade sullo schermo non è altro che una prosecuzione naturale del lavoro svolto con i Nine Inch Nails, dove i testi risultano efficaci proprio grazie all’architettura sonora che ogni volta ricrea un preciso spazio in cui far volare la mente.
Nei ritagli di tempo dell’ultimo tour sono riusciti a confezionare quattro tracce per Mid90s, l’opera prima di Jonah Hill in versione regista. In seguito è arrivata la colonna sonora per Bird Box, il film più visto tra quelli prodotti da Netflix. Ma al successo di pubblico non è corrisposta la soddisfazione di Trent Reznor per il proprio lavoro, poiché lo ha definito “una fottuta perdita di tempo” per via della squadra di collaboratori e montatori, a suo giudizio non all’altezza nel lavoro di missaggio. D’altra parte Reznor è sempre stato un maniaco del controllo, un solitario, uno che ha creato un gruppo (i Nine Inch Nails appunto) in cui lui è l’unico membro fisso.
Dopo il cinema, nel 2019 arriva la loro prima firma per una serie tv: Watchmen, prodotta da Damon Lindelof e ispirata alla graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons. Per l’occasione Reznor e Ross curiosamente hanno deciso di dividere in più volumi la colonna sonora, in modo da farla uscire man mano che gli episodi si avviano verso il finale di stagione. La motivazione di questa insolita scelta è stata spiegata dai diretti interessati a Billboard:
Buttarla fuori tutta in un colpo oggigiorno sarebbe stato come buttarla dalla finestra. Dividerla in tranci era qualcosa che ci allettava di più. Era più da Watchmen. Un buon modo per pubblicare musica ed essere al tempo stesso parte integrante dell’evoluzione della trama della serie.
La serie, trasmessa in Italia da Sky Atlantic, è terminata il 23 dicembre 2019 e ha diviso gli appassionati nel classico dibattito se fosse all’altezza o meno della graphic novel originale. Su una cosa però sono rimasti tutti d’accordo: l’emozione cristallina nel sentire durante il settimo episodio questa irresistibile cover strumentale di Life on Mars?
https://www.youtube.com/watch?v=F4fQhHBuvc0
Il 2020 è l’anno che sancisce la prima decade di Trent Reznor e Atticus Ross in versione di compositori, e l’ultimo progetto a cui hanno lavorato consiste nell’ennesima sfida: la loro prima colonna sonora per un film Pixar. Si tratta di Soul, la cui uscita è prevista per il 19 giugno. Riusciranno i nostri eroi a sviluppare un lavoro all’altezza delle aspettative? Non abbiamo motivo per dubitarne.